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310 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:381|3|0]]
Là da presso a le stanze ove Kriemhìlde
Rinvenir si potea. Secretamente
Ei fe’ appostarlo prossimo a la porta,
15Perchè là il ritrovasse ella nel tempo
Che per la messa mattutina uscìa,
Pria che spuntasse il dì, chè ciò di rado
Omettere solea donna Kriemhilde.
Alto sonò, com’era consüeto,
20La squilla al monastero, e molte ancelle
Donna Kriemhilde, la leggiadra e vaga,
Destava intanto. Volle si recasse
Una lampada a lei con le sue vesti,
Quando un famiglio suo di là passava
25Dove Sifrido ei ritrovò. Di sangue
Tinto egli ’l vide, e n’eran molli tutte
Le vestimenta ancor, ned ei conobbe
Ch’era pur quello il suo signor. La lampa
Ei di sua man recava entro a le stanze,
30Quella, per cui donna Kriemhilde s’ebbe
Annunzio molto doloroso. Allora
Ch’ella volea con quelle ancelle sue
Andarne al monastero: Or v’arrestate,