Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
I Nibelunghi | 317 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:388|3|0]]
Anche non conoscea contro chi mai
Dovea starsi pugnando e se cotesto
Ei far dovean contro Gunthero e contro
Gli uomini suoi, che principe Sifrido
170Con essi a caccia cavalcò. Li vide
Kriemhilde in armi, e ciò le fu dolore
Grave d’assai. Ben che fiera la doglia
E grave fosse la rancura, forte
Ella temea de’ Nibelunghi suoi,
175Del fratel suo per gli uomini, la morte,
E in mezzo venne ad impedir. Con dolci
Parole gli ammonìa sì come fanno
I dolci amici ai loro amici. Disse
La donna ricca di sventure: O mio
180Signore Sigemundo, a qual mai cosa
Volete voi per mano? E non è il vero
A voi ben noto. Principe Gunthero
Ha molti prodi valorosi, e tutti
Vi perderete voi se con cotesti
185Gagliardi e fieri contrastar bramate.
Era in essi desìo della battaglia,
Mentre alzavan gli scudi. Oh! ma pregava