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I Nibelunghi | 321 |
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Scevro di colpa, ciò veder ne faccia.
255Egli innanzi a la gente e presso all’arca
Vada, perchè ciascun per via spedita
Intenda ratto il vero. — Un gran prodigio
È questo, e ben sovente accade ancora
Che ove qualcuno appo l’estinto vegga
260L’omicida, fan sangue le ferite.
Anche allora ciò avvenne, e però vista
Fu in Hàgene la colpa. Assai di sangue
Mandâr le piaghe più che in pria non fêro,
E più grande fu il duol di chi piangea
265Sì forte in pria. Ma re Gunthero disse:
Io vo’ che questo voi sappiate. Lui
Hanno ucciso ladroni, e ciò non fece
Hàgene mai. — Ben noti, ella dicea,
Sono a me que’ ladroni. Oh! voglia Iddio
270Ciò vendicar, ciò vendichi la destra
De’ suoi amici. O Hàgene e Gunthero,
Questo faceste voi! — Fiero un desìo
Avean di pugna i forti di Sifrido,
Ma Kriemhilde dicea: Di ciò con meco
275Avete voi necessità. — Sen vennero
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