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328 | I Nibelunghi |
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Sì lungamente ella pregò con forte
Sentimento di duol, che la pomposa
410Arca infranger fu d’uopo, e là fu addotta
Ove giacente il ritrovò costei,
Sua sposa, che levò fra le bianchissime
Mani quel capo sì leggiadro. Un bacio
Ella diè ancora al nobil cavaliero,
415Morto così. Que’ fulgid’occhi suoi
Piansero per dolor stille di sangue.
Ma doloroso il separarsi avvenne.
Altri di là via la condusse, ed ella
Camminar non potea; priva di sensi
420L’inclita donna fu veduta, e a morte
Parea ceder dovesse in tant’angoscia
Quell’avvenente sua persona. Ratto
Che fu sepolto il nobil sire, chiaro
Si vide allora immenso duol menarne
425Quanti de’ Nibelunghi eran venuti
Dalla terra con lui. Ma Sigemundo
Raro davver fu scorto andar gioioso;
Anche fra quelli, per tre lunghi giorni,
Alcuni, per la doglia acerba e grave,