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I Nibelunghi | 5 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:76|3|0]]
35In fino al tempo de la morte. A morte
Elli ne andâr miseramente un giorno
Di due donne per l’odio, inclite e illustri.
Donna Ute, ricchissima regina,
Lor madre si dicea, diceasi il padre
40Dancràt, che al fin di sua terrena vita
Lor lasciava il retaggio, egli magnanimo,
Che onor ben grande procacciossi al tempo
Di sua giovane età. Questi tre prenci
Eran, com’io già ’l dissi, di ben alta
45Forza e virtù. Soggetti anche si avièno
I gagliardi migliori, onde la gente
Molto parlò, forti e avveduti assai
E in fieri assalti intrepidi. Fra questi
Hàgen fu di Tronega, e il suo fratello,
50Dancwart veloce, e Ortwin da Metze, e i due
Margravi, Gère ed Ekkewàrt, Volkèro
D’Alzeia, adorni d’ogni pregio. Mastro
Alla cucina fu Rumòldo, un prode
Eletto, e v’era anche Sindòlto e Hunoldo,
55E questi prodi in cura avean la corte
E le feste e gli onori, ei di tre prenci