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12 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:83|3|0]]
Ottener potè allor con Sigelinde
Re Sigemundo, e ne spartì ben molti
60Lor destra liberal; molti stranieri
Fûr visti cavalcar verso la terra.
Quattrocento i gagliardi che la veste
Dovean portar di cavalier gentile
Con Sifrido, e in quell’opra affaccendate
65Eran molte fanciulle adorne e belle,
Inchinevoli a lui del cor, dell’alma.
Fermavano su l’or le vaghe donne
Molte nobili gemme, esse che al fiero
E giovinetto cavalier la vesta
70Fregiar volean, nè v’era scampo all’opra,
Di fulgidi ricami. Attorno intanto
Fea por gli scanni l’ospite regale
Per molti prodi, allor che ad un solstizio
Nome di cavalier Sifrido ottenne.
75Al monastero andavano frattanto
Molti ricchi garzoni e molti ancora
Nobili cavalieri; e giusto ufficio
Aveano i savi di giovar col senno
I garzoncelli, come già per essi