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I Nibelunghi 23

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  Allor, vaghe fanciulle e notte giorno
125Stettero assise, nè fu lor concesso
Alcun riposo, fin che di Sifrido
Fûr le vesti apprestate. Ei già non volle
Contro al viaggio suo consiglio alcuno.
Ma la tunica sua di cavaliero
130Il padre ornar gli fe’, poi che volea
Di Sigemundo abbandonar la terra,
E i molti si apprestâr fulgidi arnesi
Pur anco e forti gli elmi e le lor targhe
Ampie e leggiadre. Ed ecco! che vicino
135Era il vïaggio alla burgundia terra,
E incominciarno allor uomini e donne
A ripensar se ancora al suol natìo
Sarian tornati i valorosi. Intanto
Sovra i giumenti indissero gli eroi
140D’ammontar vesti ed armi. Eran leggiadri
Lor palafreni, e in fulgid’or le ricche
Lor bardature. Nè timor fu mai
Che altri vivesse allor più fiero e ardito
Di Sifrido e de’ suoi. Chiedeva intanto
145Vènia al vïaggio appo i Burgundi il prode.

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