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26 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu{{padleft:97|3|0]]
190Di là essi volean fino a le stalle
Addur lor palafreni, allor che ratto
Sifrido ardito favellò: I destrieri
Di me, de’ miei compagni, in questo loco
Lasciateci restar. Di qui ben tosto
195Andremo noi, che abbiam leale e giusto
Intendimento. Ma colui fra voi
Che sa le cose, non mi taccia ov’io
Possa il prence trovar (ciò mi si dica),
Gunthèr possente del burgundio regno.
200Tale gli disse allor, cui fu ben noto
Il vero: Se trovar bramate il sire,
Ciò ben farsi potrà. Co’ suoi gagliardi
In quell’ampie sue sale or io l’ho visto,
E andar là voi potrete. Ivi appo lui
205Molti voi troverete incliti prodi.
Ma le novelle furon dette intanto
Al burgundio signor, molti aitanti
Cavalieri venir che bianchi arnesi
E vesti si recavano sfarzose.
210Niun però ne la terra di Borgogna
Li conoscea. Di questo al prence incolse