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I Nibelunghi | 461 |
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E noi non rimarrem, Gernòt soggiunse,
Poichè con tanto amor la nostra suora
280Cen fa invito e con lei Ètzel possente.
Lasciar cotesto, deh! come potremmo?
Ma chi non viene volentier, restarsi
A casa anche potrà. — Non vi turbate,
Hàgen rispose allor, per mie parole,
285Accada ciò che vuol. Che se v’è d’uopo
Difesa procacciar, sì vi consiglio
D’andarne armati e custoditi assai
Fra gli Unni. A vostre genti, ove da questo
Ritrarvi a dietro non v’è caro, tosto
290Fate un invito, a quanti sì migliori
Voi troverete o aver potrete mai.
Fra tutti, mille cavalieri acconcia-
mente trasceglierò. Così per nulla
Mal vi farà di Kriemhilde crucciosa
295La mente trista. — Volentier cotesto
Consiglio vo’ seguir, disse Gunthero.
Così fe’ cenno a’ messaggieri suoi
Ampiamente di andar per la sua terra;
E tosto gli adducean tremila prodi,
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