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I Nibelunghi | 487 |
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Con anima crucciosa Hàgen la destra
Portò, con quella gli abbattea la testa
E la testa gittava in fondo all’acque. —
335Subitamente la novella ai fieri
Burgundi si fea nota. — In quell’istante
Che morto il navalestro Hàgen battea,
Giù per l’acque discese il navicello,
E ciò gli fu rancura grave; e ancora,
340Pria che la nave ei raddrizzasse, forte
A stanco farsi incominciò. Con molto
Vigore intanto al remo si tenea
L’uom di Gunthero. Con potenti assai
Colpi di remi al loco iva diritto
345L’uom, colà estrano, fin che il forte remo
Fra le sue man si ruppe. Ei si volea
A’ cavalier drizzarsi in su la sponda,
Nè altro remo era là. Deh! di qual foggia
Rapido egli avvincea l’infranto remo
350Con una soga della targa. Ell’era
Un guinzaglio sottile. Ei discendea
Giù per la valle a una foresta incontro,
Là ’ve starsi trovò sovra la sponda