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I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:132|3|0]]
420Sire Gernòt: Or che vi giova, disse,
Del sacerdote, Hàgen, la morte? S’altri
Ciò facesse, dovrìa farvi rancura
Cotesto assai. Per qual cagion vi feste
Nemico al sacerdote? — E il sacerdote
425Forte nuotava intanto; e se qualcuno
Data aita gli avesse, egli era salvo.
Nè però questo esser potea, chè assai
Era d’alma cruccioso il vïolento
Hàgene. Al fondo il misero egli spinse,
430Nè cotesto ad alcun buono sembrava.
Poi che il misero prete alcuna aita
Non trovò, ritornossi all’altra sponda,
E gran disagio ne soffrì. Vigore
Come a nuotar non ebbe, aita a lui
435Di Dio porse la mano, ed ei novella-
mente si rese alla sua terra in salvo.
Là si fermò il povero prete, e quelle
Sue vesti si scotea. Da ciò conobbe
Hàgene allora ch’evitar non gli era
440Concesso mai ciò che annunziando a lui
Le donne strane dissero dell’acque,