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498 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:139|3|0]]
Era di guerra la sua veste. Ancora
Ad un’asta ei legò di color rosso
Un pennoncello, e da quel giorno in grave
60Rancura ei venne co’ monarchi amici.
Del navalestro, intanto, era la morte
Pervenuta a Gelpfràt per vero annunzio,
E già cotesto udito avea quel forte
Èlse d’assai. Oh! d’ambedue fu questo
65Alto dolor. Per lor gagliardi alcuno
Essi invïaro, e quei subitamente
Per loro s’apprestâr. Vedeansi ratto
In breve tempo (e ciò vogl’io narrarvi)
Tanti là intorno cavalcando ascendere
70Che molto danno, in paventosi assalti,
Oprato avean, gran male inver. Di questi
Appo Gelpfràt a settemila vennero
E più d’assai. Guidavangli lor duci,
Poi che a le spalle de’ nemici rei
75A correre venièno; ed una parte
Dietro agli ospiti fieri iva affrettata,
Lo sdegno a vendicar. Dei prenci amici
Molti da quell’istante ivan perduti.