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512 I Nibelunghi

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Voglian servigi miei! Nulla di tanto
A lor si negherà. Nella mia casa
360Vengano ei dunque, ch’io beato e lieto
Son per cotesto. — E il connestabil, sire
Dancwarto, a voi conoscer fa qual gente
Insiem con essi in casa avrete. Ei sono
Sessanta prodi, arditi e forti, mille
365Cavalier buoni e novemila servi.
  E quei n’era beato. Oh! me contento,
Disse Rüedgero, che alle case mie
Vengonmi questi illustri cavalieri,
Quali mai non servii. Deh! cavalcate
370Al loro incontro, o miei congiunti e servi!
A’ palafreni si balzâr d’un tratto
Cavalieri e famigli, e ciò che il sire
Loro indicea, lor parve onesto e buono;
Ei s’affrettar però di miglior guisa
375Lor servigi a compir. Ma nulla ancora
Sapea di tanto donna Gotelinde,
Quale si stava ne le stanze sue.

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