Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
518 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:159|3|0]]
Indisse, ella compir dovea d’un tratto,
100E si turbava il suo color, che pallido
Si fece e rosso. Ella baciò Dancwarto
Ancora e poscia il suonator di giga;
A lui, pel gran vigor di sua persona,
Tal saluto si fea. Prese per mano
105La giovane margravia il valoroso
Giselhèr di Borgogna, e ciò a Gunthero,
Ardimentoso eroe, fece pur anco
Di lei la madre. Per gran gioia vennero
Elle così con questi forti, e l’ospite
110In ampia sala con Gernòt sen già,
Là ’ve assisero allor dame e guerrieri.
Tosto s’indisse agli ospiti venuti
Il miglior vino di versar. Davvero!
Che non potean di miglior guisa i prodi
115Accoglienze toccar! Ma con amanti
Occhi alla figlia si guardava intanto
Di principe Rüedgèr; ciò si fea bene.
Molti gagliardi cavalieri a lei
In fondo al cor professavano amore;
120Ella potea mertar cotesto, ed era