Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
I Nibelunghi | 529 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:170|3|0]]
Graziosamente a Gotelinde innanzi
A collocarsi andò. Sulla sua giga
Dolci suoni destò, cantò suoi lai,
E di tal guisa, poi che si partìa
335Da Bechelara, si prendea commiato.
E la margravia fe’ recarsi allora
Un cofano, e davver d’assai cortesi
Doni ora udrete favellar. — Ne tolse
Ella dodici anelli e sì li pose
340In mano a quello lì schierando. Questi
Recherete di qui, disse colei,
D’Ètzel alle contrade e sì alla corte,
Per mio comando, porterete ancora,
Perchè, nel tempo che di là ritorno
345Farete voi, dir mi si possa almeno
Qual mi feste servigio a questi giorni
Di lieta festa. — E volentieri assai
Ciò che indisse la dama, egli eseguìa.
Disse agli ospiti il sire: Andar v’è dato
350Più lentamente assai, ch’io stesso voglio
Accompagnarvi e dire ancor che buona
Difesa avrete voi, sì che nessuno