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I Nibelunghi | 531 |
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375L’arena, appo il Danubio, i valorosi
Fino alla terra ch’è degli Unni. Allora
Il nobile Rüedgero, egli, gentile
Cavalier, così disse a’ Borgognoni:
Nascoste già non dènno esser di noi
380Le novelle, che omai scendiam vicini
Agli Unni. Cosa a lui che sia più dolce,
Mai non intese Ètzel sovrano. — E tosto,
Per Osterrìch in giù, veloce andava
Un messaggiero, e a tutte genti attorno
385S’annunzïò che da Worms i possenti
Venìan, di qua dal Reno. A’ famigliari
Del sire non potea cosa più dolce
Avvenir di cotesta. E i messaggieri
Andavano però con lor novelle
390Affrettati a ridir che i Nibelunghi
Appo gli Unni venièno. O donna mia
Kriemhilde, bene accôr tu dêi cotesti.
A grande onore i tuoi fratelli cari
Vengono omai. — Si stette a una finestra
395Donna Kriemhilde allor, ch’ella aspettava
Li suoi congiunti, come fanno amici