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536 I Nibelunghi

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Mali ponno avvenir. Deh! tu, sostegno
Pe’ Nibelunghi, ben da ciò ti guarda!
  55Quale a guardarmi avrei cagione? disse
Il nobile monarca. Ètzel mandava
Suoi messi a noi (di là da ciò qual cosa
Io chiedere dovea?) perchè dovessimo
A lui venirne cavalcando in questa
60Sua terra. Ancora la sorella mia,
Kriemhilde, ci mandava assai messaggi.
  Hàgene disse: Ben poss’io di tanto
Darvi consiglio, perchè voi preghiate
Prence Dietrico e i buoni suoi guerrieri
65Di meglio dirvi di cotesto, ond’ei
L’animo di Kriemhilde apertamente
Vi facciano saper. — Così ne andavano
In disparte tra loro a far parole
I tre monarchi di gran possa ornati,
70E Gunthero e Gernòt, anche Dietrico.
  Che di più vi dirò? disse quel duce
Di Verona. A far lai, a far lamenti
Con alma dolorosa, ogni mattina,
Odo d’Ètzel la donna, al Dio possente

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