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378 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:19|3|0]]
Gernòt gagliardo, fra i Burgundi: Sempre,
310D’Hèlche leggiadra per la morte, affanno
Avrà la gente, per le varie e molte
Virtù che in opra ella ponea. — Cotesto
Sermone confermava Hàgene ancora,
Illustre spada. Ma Rüedgero, il nobile,
315Inclito messaggier, fe’ questi detti:
Siami concesso, o re, ch’io pur vi dica
Il mio prence diletto a questa corte
Che mai vi annunzia, or che di tanto è mesta
L’anima sua per Hèlche. Al mio signore
320Detto fu già che priva del suo sposo
Kriemhilde si restò, morto Sifrido
Principe. Se cotesto è di tal guisa,
Vogliate voi concedere che innanzi
D’Ètzel ai valorosi ella si porti
325Regal corona! Il signor mio tal cosa
D’annunzïarvi indisse a me. — Rispose
Il re possente (bene a ciò disposta
L’anima sua): S’ella farà cotesto
Di voglia buona, il voler mio pur anco
330Ella udirà. Fra giorni tre, di tanto