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I Nibelunghi 551

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Intendere mi fate, ed io più sempre
Appo voi resterò in fedel servigio.
  Io fermamente porgerovvi aita,
Il suonator di giga rispondea.
120Anche se il re con tutti suoi gagliardi
Qui vedess’io venirne incontro, intanto
Che anche viver poss’io, non per timore
Dall’aita di voi ritrarrò il piede.
  Ora dal cielo vi compensi Iddio,
125Molto nobil Volkero! E di qual cosa
Bisogno avrò, se voi pugnate meco?
Poi che aitar voi mi volete in quella
Guisa che intesi or or, vengano questi
Eroi così con tal vampo di guerra!
  130Or da seder su vi levate, disse
Di giga il suonatore. Ed è costei
Una regina, e ch’ella innanzi vada
Lasciate voi. Facciamle onor, chè donna
Ella è nobile inver. Con ciò, di noi
135La persona si onori. — Oh, no! rispose
Hàgene allor, per l’amor mio! Cotesti
Eroi creder potrìan che per timore

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