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I Nibelunghi | 577 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:218|3|0]]
Per la mia fè, ciò m’è dolor, se alcuno
Qualche offesa lor fe’! Ma vendicarli
Volentieri degg’io, perchè cotesto
85Buono lor sembri. Che se alcun gli offese
Dell’anima o del cor, che ciò ben grande
Mi fu dolore, asseverar vogl’io.
A tutto ch’ei vorranno, io qui son pronto.
Hàgene rispondea: Nulla nessuno
90Anche ci fece. D’esti miei signori
Tale è costume ch’a ogni festa intorno
Vadano armati a tre giorni compiuti.
Che se alcun ci facesse alcuna offesa,
Ad Ètzel il diremmo. — Oh! come bene
95Ciò che Hàgene dicea, Kriemhilde intese,
Oh! come riguardò degli occhi suoi
Nimicamente a lui! Ma qual costume
Di sua terra si fosse, ella ridire
Allor non volle, e quanto da gran tempo
100Hàgene avesse appo i Burgundi visto.
Che se, per quanto a lui nemica fosse
Ferocemente, veritiera cosa
Ad Ètzel detta avesse alcuno, a quello