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I Nibelunghi | 603 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:244|3|0]]
165Fieramente avvïarsi alla magione
D’Hàgen prence il fratello. Ivi, di spade
Ratto udirono il cozzo i regi scalchi
Ed i coppieri, e a molti le vivande
Caddero e il vino dalle mani, in corte
170Quali andavan recando. Al valoroso
Vennero intanto su le scale incontro
Molti forti nemici, ed ei, già stanco,
Ora, o scalchi, suvvia! disse, v’è d’uopo
Degli ospiti aver cura! Anche v’è d’uopo
175Recar le dapi elette a’ vostri prenci,
E a me lasciate ch’io novelle dica
A’ miei signori più diletti. — Allora
A quelli sì, che gli balzâr di contro
Con impeto e vigor su per le scale,
180Di spada egli assestò colpi sì fieri,
Che per tema di lui trarsi più a dietro
Elli dovean. Quel valor suo gagliardo
Prodigi grandi assai quivi operava.