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I Nibelunghi 613

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Di giga ardito suonator: La sala
Bene sta chiusa, prence Hàgene amico.
165Davver! la porta d’Ètzel re sbarrata
Stassi, e le braccia di due prodi al loco
Sottentran qui di mille sbarre. — Quando
Hàgene di Tronèga in questa foggia
Vide la porta custodita, a dietro
170La targa si gittò quel prode illustre
E valoroso, e primamente quivi
A vendicar ciò che altri già gli fece,
Incominciò. Di niuna guisa allora
Ebber speranza li nimici suoi
175Del viver loro; e di Verona il prence
Che ciò scoverse manifesto, intanto
Che molti elmi rompeva Hàgen valente.
Dal suo banco saltò, degli Amelunghi
Egli il signore, e disse: Ora ci mesce
180Hàgen di tutte la peggior bevanda!
  E l’ospite signor grave pensiero,
Qual s’addiceva, ebbesi allor (deh! quanti
Altri gli tolse innanzi agli occhi suoi
Diletti amici!); salvo a stento uscìa

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