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I Nibelunghi | 385 |
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Fargli perchè ne venga alle mie stanze
Diman mattina, qui, ch’io la mia voglia
Intender gli farò qual dirò ancora. —
Il suo gran pianto, allor, si rinnovava.
465Niun’altra cosa il nobile Rüedgero
Bramar potea che la regina augusta
Di rimirar. Tanto ei teneasi accorto,
Che ove accader potea ch’ei la vedesse,
A convincer da lui, gagliardo e prode,
470Ella sè stessa data avrìa. Nel primo
Sorger del dì, quando si cantò messa,
Venìan gl’illustri ambasciatori, e grande
Fu accalcarsi di gente. Or, fra cotesti
Che ivano insieme con Rüedgero a corte,
475Molti fûr visti in nobil portamento
Uomini adorni di gran robe. Intanto
Kriemhilde illustre, d’anima dolente,
Rüedgero, messaggiero inclito e buono,
Stavasi ad aspettar. Là, con le vesti
480Ei la trovò che sempre ella portava
In ogni tempo, ma, d’accanto a lei,
Ricche vesti d’assai portavan tutte