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I Nibelunghi | 619 |
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Riguardando a Volkero. Oh! mio dolore
Per quest’ospite mio! disse. Gli è questa
Orribile rancura, innanzi a lui
Giacersi morti i miei guerrieri! — Oh! trista
295Festa di noi! soggiunse il nobil sire.
Pugna là dentro un uom, detto è Volkero,
Come verro selvaggio, e suonatore
Egli è di giga. La fortuna mia,
Perchè al diavol sfuggii, forte ringrazio!
300E suonan tristo i canti suoi, e sono
Tinti di sangue i colpi, e morti fanno
Cadere i toni suoi molti guerrieri.
Questo di giga suonator che voglia
Di noi, non so. Mi penso che si grave
305Rancura non toccava ospite mai!
Così, quei che volean, là per la sala
Ei lasciavansi a dietro, e si levava
Alto fragor da tutte parti. Assai
Fieramente quegli ospiti vendetta
310Di ciò che accadde, si pigliâr. Deh! quanti
Elmi spezzò Volkèr l’ardimentoso!
E Gunthèr, gentil sire, anche volgeasi