Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
I Nibelunghi | 387 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:28|3|0]]
A me, a’ compagni miei che qui con meco
Venuti son, deh! concedete voi
505Che innanzi a voi ci stiamo in piè, dicendovi
L’annunzio per che noi fin qui venimmo.
E la regina: E ciò vi sia concesso
Per quel che dir vogliate, e la mia mente
Sta di tal guisa, che cotesto assai
510Volentieri udirò, chè messaggiero
Voi sète onesto. — La sua mente avversa
Inteser gli altri, ma prence Rüedgero
Di Bechelara disse allor: Con fede
Di grande amore, Ètzel, un sire augusto,
515In questa terra, qui, donna, v’invia
Un suo messaggio. Per l’amor di voi
Buoni fin qui mandò suoi cavalieri,
E v’offre intanto, dall’imo del core,
Amor da doglia esente. Anche egli è presto
520Al fermo affetto che già un dì portava
A donna Hèlche, quale al cor di lui
Sì presso stette. Per virtù ch’ella ebbe,
Giorni infelici ei mena intanto assai.
Rüedgèr margravio, la regina disse,