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658 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:299|3|0]]
Armatevi, o guerrieri, alla persona
Così pensando. E già s’accosta a noi
275D’Ètzel prence la donna a presti passi.
Creder potea di quell’ostello il sire
Che per fatica e per ardor del fuoco
Gli ospiti suoi erano morti. Eppure,
Anche seicento ardimentosi vivi
280Eran là dentro, e niun regnante mai
Ebbe prodi migliori. Ecco, le scolte
Poste a guardar gli estrani cavalieri
Veduto avean che gli ospiti eran vivi
Ancora ancor, per quanti danni e mali
285Avesser prenci e lor consorti insieme
Toccati quivi. Per la sala ancora
Ei si vedean incolumi d’assai;
E fu detto a Kriemhilde: Énno ben molti
Intatti ancor di quelli. — E la regina
290Asseverò che non vivea nessuno
Dinanzi a possa dell’incendio: Questo
Creder vogl’io piuttosto, insiem giacersi
Tutti morti là dentro. — E i prenci ancora
E lor famigli, ove qualcun principio