< Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
682 I Nibelunghi

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:323|3|0]]

405Morto sì giacque con Rüedgero allora
D’ogni virtude il genitor. Frattanto,
Dal palagio gridò quello di giga
Volkero suonator: Poi che la pace
Hàgen compagno mio fece con voi,
410Anche dalla mia man, di questa guisa,
Ferma la pace abbiate voi. Cotesto
Mertaste inver, Rüedgero, allor che noi
In questa terra siam venuti. E voi,
Nobil margravio, il messaggiero mio
415Esser dovete ancor. Chè questi anelli
Fulgidi mi donò la donna vostra
Per ch’io sì li recassi a questa festa.
Mirarli voi medesmo, ecco! potete,
Sì che di me ne siete in testimonio.
  420Dio volesse dal ciel, disse Rüedgero,
Che anche più assai dar vi dovesse ancora
La donna mia! Ma questo annunzio a quella
Mia donna cara di gran voglia e core
Io ridirò, se ancor vedrolla in vita.
425Voi siate in questo da ogni dubbio sciolto!
  Come di ciò gli fe’ impromessa, in alto

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.