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726 I Nibelunghi

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Nella pugna restar. — Nessuno, disse
Hàgene eroe, vi può mentir cotesto,
Ed io ne vo’ con poderosi colpi
Tentar la prova, se di Nibelungo
135Non mi si rompe il ferro. Ecco! disdegno
Mi vien, perchè altri voglia noi captivi!
  Come Dietrico l’animo feroce
D’Hàgene intese, rapido la targa
Levò in alto, ei guerrier nobile e ardito.
140Con qual impeto allor giù da’ gradini
Hàgene a lui balzò di contro! Forte
Di Nibelungo risuonò la spada
Sulla persona di Dietrico, ed ei
Ben sapea che dell’uomo ardimentoso
145L’alma feroce era d’assai. Que’ colpi
Tremendi incominciò l’uom da Verona
A pararne, chè molta esperienza
D’Hàgene avea, guerrier perfetto e grande.
Anche temeva ei di Balmunga, un’arma
150Forte d’assai, ma con arte frattanto
Ne ribattea Dietrico i colpi, e alfine
Hàgene nell’assalto ei superava;

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