Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
398 | I Nibelunghi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:39|3|0]]
In gran travaglio ei furo, e quello assai
Che dentro vi giacea, da’ ripostigli
740Trassero fuori. Incominciò Kriemhilde
Le stanze a schiuder de’ tesori; tutti
Gli uomini di Rüedgèr volea far ricchi.
De’ Nibelunghi de la terra ancora
Avea costei dell’oro (e si pensava
745Che là, fra gli Unni, la sua man dovea
Tutto spartirlo), quanto a carreggiare
Non valean cento muli. Oh! ma cotesta
Novella Hàgene udì, qual si dicea
Da Kriemhilde. Egli disse: A me propizia
750Poi che Kriemhilde non sarà più mai,
Anche resti appo noi l’or di Sifrido.
Sì gran dovizia alli nemici miei
Perchè dovrei lasciar? Bene io conosco
Ciò che farà con li tesori suoi
755Kriemhilde! Se di qui li trae con seco,
Creder poss’io che dispartirli attorno
Ella vorrà per l’odio mio. Giumenti
Qui alcun non ha per trasportarli seco,
Ma ritenerli Hàgene vuol. Cotesto