Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
I Nibelunghi | 431 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:72|3|0]]
Qual se terreno ivi pur fosse. V’ebbero
Agi e riposo dalla lunga via
245Stanche le donne. Navicelli assai,
Acconci e buoni, fûr tra loro avvinti,
Per che niun danno l’onda o la corrente
Facesse a’ naviganti. E tende assai
Acconciamente sopra fûr spiegate,
250Sì che parea che avesser quelli ancora
E terra e spazio. In Etzelburgo queste
Novelle andâr di là rapidamente.
Uomini e donne ivi gioirò, e vissero
D’Hèlche le ancelle, di cui s’ebbe cura
255L’inclita donna in prima, assai giornate
Felici appo Kriemhilde, e là si stavano
Ad aspettar molte fanciulle, d’inclito
Sangue, che doglia assai ebbero un giorno
D’Hèlche al morir. Là ritrovò Kriemhilde
260Sette figlie di re; d’Ètzel la terra
Tutta andavano adorna. Herràt, intanto,
La giovinetta, delle sue compagne
Prendeasi cura. Figlia era costei
D’Hèlche d’una siroccliia, e fidanzata