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I Nibelunghi | 455 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:96|3|0]]
Lasciar vorrete, ei volentier desìa
155Questo saper da voi che mai vi fece,
Perchè estrani cotanto a lui restiate
E alla sua terra. Se da voi si obblia
La vostra suora, ei però merto reca
Perchè vi piaccia rivederlo. Quando
160Cotesto avvenga, ciò gli fia ben grato.
Re Gunthero dicea: Di là da queste
Sette notti vicine io la novella
Vi farò nota in ciò che con gli amici
pensato avrò. Ma intanto, a’ vostri alberghi
165Andar v’è d’uopo, e dolce, ivi, riposo
Vi si addice toccar. — Ma Wärbel disse:
Forse che questo esser potrìa che noi,
Pria di tanto, vedessimo la nostra
Ute, potente assai, pria che il riposo
170Ci procacciamo? — In un atto gentile
Il nobile Gislhèr così rispose:
Niuno cotesto vi tôrrà. Se andarne
A lei bramate, della madre mia
Farete voi la volontà, chè assai
175Volentieri sarà ch’ella vi vegga