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I Nibelunghi | 457 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu{{padleft:98|3|0]]
Farmi saper v’è d’uopo a quando mai
Partirete di qui. Mai non vid’io
200In sì lunga stagion sì volentieri
Messi d’altrui com’io vi ho visti. — A lei,
Che cotesto per lor si curerebbe,
Fêr promessa gli alunni. Ai loro alberghi
Quelli tornâr degli Unni de la terra.
205Ma il potente signor mandato avea
Per suoi amici intanto, e a’ suoi famigli
Gunthero illustre dimandò se quello
Messaggio lor piacea. Molti cotesto
Facean principio all’affermar che in quella
210D’Ètzel contrada egli potea con molto
Onor recarsi, e questo consigliavano
Quanti migliori ei là rinvenne, solo
Hàgene tolto. In lui, grave corruccio
Era davvero. A contraddir voi stesso
215Veniste, ei disse al re secretamente.
Noto v’è assai ciò che noi femmo, e noi
Sempre dobbiamo per Kriemhilde in core
Serbar pensiero, ch’io con questa mano
Colpito ho a morte l’uom di lei. Deh! come