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I Vicerè 121

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Vicerè.djvu{{padleft:123|3|0]]vedere di che sordo astio la ripagavano. Giudicavano, certo, che fosse indegna di Raimondo perchè a lui inferiore: e nessuno quanto lei stessa lo metteva tanto alto; ma non le aveva giovato sentirsi e farsi umile dinanzi a lui e ad essi: l’astio non s’era placato. Allora ella aveva cominciato a comprendere le particolari passioni che, oltre all’orgoglio, animavano ciascuno di quegli Uzeda duri e violenti.... La madre di Raimondo, per idolatria del figlio, era gelosa di lei: riuscita ad ammogliarlo, ad assicurargli la dote, aveva umiliato le nuora, facendole sentire fin dal primo giorno la sua mano di ferro perchè, più d’ogni altro, ella stesse sommessa dinanzi al beniamino; ma la sommessione idolatra, il cieco affetto della sposa, togliendole ogni pretesto d’incrudelire su lei, mettendo nuova esca al fuoco della sorda gelosia materna, l’aveva resa implacabile. Il fratello maggiore, non perdonando a Raimondo i suoi privilegi, non potendo rassegnarsi alla concorrenza che la famiglia di lui faceva alla propria, rovesciava il suo rancore sulla cognata. Tutti gli altri erano stati senza pietà per l’intrusa, o in odio alla principessa che l’aveva voluta in quella casa o in odio a Raimondo che la madre proteggeva. Così ella s’era vista bersaglio di quei parenti ai quali era venuta con animo confidente e cuore affezionato; e lo scoprire che il loro astio era tanto acre contro di lei quanto contro Raimondo, invece di attenuare aveva inacerbito la sua pena; poichè perduta d’amore pel marito, ella soffriva e gioiva in lui e per lui.... In quello stesso momento che il principe pareva non veder la cognata o, se volgevasi dalla sua parte, smessa a un tratto la ciera gioconda, le mostrava un viso contegnosamente chiuso, peggio che se ella fosse una estranea, ella non soffriva tanto di quell’ostentata freddezza, quanto della trascuranza da tutti dimostrata verso suo marito. Il desinare progrediva come se egli non dovesse venire più, nessuno chiedeva di lui. Lucrezia teneva ancora il capo chino sul desco, la principessa badava a suo figlio, il principe parlava dello stato delle

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