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12 | I Vicerè |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Vicerè.djvu{{padleft:14|3|0]]Introdotti nella Sala Gialla, si fermarono dopo qualche passo, non distinguendo nulla pel buio; ma la voce della principessa Margherita li guidò:
― Don Mariano!... Don Giacomo!...
― Principessa!... Signora mia!... Com’è stato?... E Lucrezia?... Consalvo?... La bambina?...
Il principino, seduto sopra uno sgabello, con le gambe penzoloni, le dondolava ritmicamente, guardando per aria a bocca aperta; discosta, in un angolo di divano, Lucrezia stava ingrottata, con gli occhi asciutti.
― Ma com’è avvenuto, così a un tratto? ― insisteva don Mariano.
E la principessa, aprendo le braccia:
― Non so... non capisco... È arrivato Salvatore dal Belvedere, con un biglietto del signor Marco... Lì, su quella tavola, guardate... Giacomo è partito subito. ― A bassa voce, rivolta a don Mariano, intanto che l’altro leggeva il biglietto: ― Lucrezia voleva andare anche lei, ― aggiunse, ― suo fratello ha detto di no... Che ci avrebbe fatto?
― Confusione di più!... Il principe ha avuto ragione...
― Niente! ― annunziava frattanto don Giacomo, finito di leggere il biglietto. ― Non spiega niente!... E hanno avvertito gli altri... hanno dispacciato?...
― Io non so... Baldassarre...
― Morire così, sola sola, senza un figlio, un parente! ― esclamava don Mariano, non potendo darsi pace; ma don Giacomo:
― La colpa non è di questi qui, poveretti!... Essi hanno la coscienza tranquilla.
― Se ci avesse voluti... ― cominciò la principessa, timidamente, più piano di prima; ma poi, quasi impaurita, non finì la frase.
Don Mariano tirò un sospiro doloroso e andò a mettersi vicino alla signorina.
― Povera Lucrezia! Che disgrazia!... Avete ragione!... Ma fatevi animo!... Coraggio!...
Ella che se ne stava a guardare per terra, battendo