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328 I Vicerè

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Vicerè.djvu{{padleft:330|3|0]]l’intruso, scatenatasi più violenta, aveva gridato e minacciato alto per impedire la sanzione dello scandalo. Ma l’Abate aveva insistito personalmente presso tutti i Padri, raccomandando quel ragazzo, facendo rilevare le sue eccellenti qualità, il profitto ricavato negli studii, la sua triste situazione di orfano povero. Ai capoccia aveva fatto parlare dal Vescovo e scrivere dai parenti, dalle persone che potevano esercitare qualche influenza sull’animo loro; così qualcuno s’era piegato, altri aveva dato una promessa in aria, e insomma nonostante le grida e i complotti, Giulente era stato ammesso, ma per pochi voti. La notizia aveva fatto chiasso: i nobili improvvisati, di fresca data, se ne erano rallegrati come di una fortuna loro propria, riconoscendo l’influsso dei nuovi tempi, l’azione spregiudicata dei Padri liberali; ma, tra i puri, lo scandalo durava ancora.

Adesso, passato l’anno di prova, innanzi che il novizio potesse pronunziare i voti, bisognava che il Capitolo rinnovasse lo scrutinio. L’Abate, quantunque sicuro del fatto suo, pure trattava tutti con le molle d’oro, s’affidava a don Lodovico, gli esponeva le nuove ragioni che dovevano indurre i monaci a dire di sì. Dopo un primo voto favorevole era mai possibile darne uno contrario, se durante tutto questo tempo il giovanotto era stato il vivente esempio del rispetto, dell’umiltà, dello zelo religioso? Del resto, se quel che si temeva sarebbe realmente successo, se il governo avrebbe soppresso i conventi, che fastidio poteva dare il nuovo monaco agli antichi? Era bene, anzi, nelle tristizie dei tempi, far vedere ai persecutori della Chiesa che lo stato monastico rispondeva a un bisogno della soietà, se, col pericolo di non goderne più i vantaggi, i giovani chiedevano egualmente di sopportarne i pesi.... E l’Abate, assicurato da don Lodovico che tutto sarebbe andato a seconda, dormiva tra due guanciali. Arrivato il giorno della votazione e posta ai Padri la quistione se volevano fra loro il Giulente, trenta sopra trentadue votanti risposero no, e due soli consentirono.

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