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I Vicerè 405

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— Del resto, egli non ha bisogno della croce! È già cavaliere di natura....

Ma il più bello era che donna Ferdinanda, adesso, non le dava più retta, anzi parteggiava a viso aperto per Benedetto, il quale la serviva in quella stagione, per via della famosa legge sul corso forzoso. Con gli anni, quanto più il suo peculio era cresciuto, tanto più cupida ella era divenuta: adesso dava i danari al trenta, al quaranta per cento, gridando poi al ladro se qualche povero diavolo ritardava di qualche giorno il pagamento. Ora, della «carta sporca», come chiamava i biglietti di banca, ella non voleva sapere, non riconosceva altra moneta dai colonnati e dai dodici tarì in fuori; se i suoi debitori, alle scadenze, venivano a pagarle gl’interessi in tanti stracci, ella rifiutava di rinnovare il prestito, pretendeva sotto il colpo la restituzione del capitale, si faceva suggerire dal nipote avvocato il modo d’eludere la legge e d’obbligare la gente a pagare in argento sonante.... Quanto a don Blasco, anch’egli aveva altre cose pel capo, e i Giulente cominciavano a entrare nelle sue grazie. Tornato dalla villeggiatura, s’era preso in affitto un quartierino verso la Trinità, per esser libero e restar vicino alla Sigaraia, come quand’era a San Nicola; ma gli bisognava frattanto ammobiliar la casetta. E vomitando maledizioni contro i «Piemontesi» che lo avevano buttato in mezzo ad una via, con l’elemosina d’una lira e mezza il giorno, chiedeva qualcosa a ciascuno dei parenti: un divano al principe, un paio di poltrone al marchese, un armadio a Benedetto. Comprata un po’ di biancheria, la distribuì alle parenti perchè glie la facessero cucire; cucita che fu, chiese qualche piccolo ricamo per giunta; e tutti si facevano un dovere di contentarlo, rivaleggiavano anzi nel rendergli quei servizii, se lo ingraziavano, adesso che aveva anch’egli il suo gruzzolo. Quanto avesse non si sapeva con precisione; ma alla scadenza del primo semestre della sua rendita, visto che le cedole eran pagate puntualmente — in carta, è vero, ma la carta correva come moneta — egli disse al marchese di fargli

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