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412 | I Vicerè |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Vicerè.djvu{{padleft:414|3|0]]condizioni può opporre meno resistenza al contagio.... una casa qualunque Giacomo ha pure da trovarla....
Donna Ferdinanda era anche lei di questa opinione; ma Consalvo, stretto alla mamma, le diceva, piano:
— No, non andare per ora.... è meglio qui.... andremo poi tutti....
Ella carezzava il giovanetto con la mano scarna e fredda, e guardava timidamente il marito, aspettando che egli stesso decidesse.
— Vuoi o non vuoi venire? — le domandò egli, con voce breve, col tono che prendeva quando le decisioni cominciavano a seccarlo; e la domanda che aveva il suo senso letterale per tutti, ne acquistava un altro per la principessa che comprendeva le intenzioni e i gesti, che intuiva i sottintesi.
— No, t’accompagno....
Sul punto di vederla andar via, il principino insistè:
— Mamma, resta.... o prendimi con te, — e il giovanetto, ordinariamente allegro e spensierato, dimostrava adesso una specie d’inquietudine quasi paurosa.
— Non c’è posto per tutti! — rispose il principe, brusco; e la principessa abbracciò forte il figliuolo dicendogli:
— Resta.... resta.... domani saremo insieme....
Si mise in carrozza accanto a suo marito tenendo un pezzo di canfora alle nari; Baldassarre montò in serpa e la carrozza partì.
Fino a sera, non s’ebbe più notizia di loro. A un’ora di notte arrivò un espresso mandato dal duca dal Milo, il quale avvertiva d’aver trovato uno stambugio dove c’era posto appena per lui; li lasciava quindi liberi di raggiungere Giacomo.
Alla Viagrande frattanto smaniavano, perchè il panico cresceva contagiosamente. Già accusavano Giacomo d’essersi scordato di loro come quell’egoista del duca; già don Blasco parlava di mettersi a cavallo a un asino e di andarsene non importava dove, quando, all’alba del domani, arrivò Baldassarre, pallido, stravolto e tremante.