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512 | I Vicerè |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Vicerè.djvu{{padleft:514|3|0]]sacre erano le preferite dalla principessa; e la figliuola lasciava perciò da canto i soggetti frivoli. Questa costante remissione ai voleri altrui, questo senso di doverosa obbedienza erano sempre vivi in lei; più Consalvo dava motivi di cruccio in famiglia, più ella credeva suo obbligo di evitare ai parenti ogni più piccolo dispiacere. Le finzioni poetiche dei libri le accendevano la fantasia e le facevano battere il cuore, ma se la principessa giudicava troppo lungo il tempo da lei dedicato alle letture frivole, le smetteva addirittura. Spesso udiva lodare un romanzo, un dramma, un volume di versi, e si struggeva di comperarli, immaginando quanto dovevano esser belli, che piacere le avrebbero procurato; non ci pensava più se la madrigna le diceva: «No, Teresina, non sono per te.» Certe volte quei libri erano posseduti da Consalvo, il quale, benchè s’occupasse solo di studii positivi, pure comprava anche la roba amena per far vedere che era a giorno di tutto; e allora sarebbe bastato a Teresa farsi prestare il volume dal fratello per leggerlo di nascosto; ma quest’idea non le passava neppure pel capo, per la stessa ragione che, in collegio, aveva rifiutato di leggere i libri che qualche sua compagna era riuscita a procurarsi, e non aveva dato ascolto ai discorsi proibiti delle amiche sventate. Il confessore, la direttrice le avevan detto che non bisognava neppur parlare di certe cose, ed ella se ne asteneva, rigorosamente. Come quando era bambina, l’idea delle lodi e del premio da ottenere, l’ambizione di vedersi additata come esempio alle altre vincevano le tentazioni della curiosità, non le facevano sentire le privazioni che s’infliggeva.
Adesso la conducevano spesso al teatro: d’estate alla commedia, d’inverno al melodramma; ed ella non sapeva veramente dire quale dei due spettacoli le piacesse di più. Ella stessa componeva di tanto in tanto un valzer, una mazurca, oppure notturni, sinfonie, fantasie senza parole che portavano per titolo: Vorrei! Incanti, Storia mesta, Ognor..., e conoscenze, parenti, amici, tutti andavano in visibilio udendole; lo stesso maestro, un vecchietto scelto