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580 | I Vicerè |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Vicerè.djvu{{padleft:582|3|0]]più società scientifico-letterarie-vulcanologiche di Napoli, Londra, Parigi, Caropepe, Pietroburgo, Paoloburgo, Nuova York e Forlimpopoli, autore della celebre opera storico-araldico-nobilo-blasonico-gentilesco-cronologica intitolata l’Araldo Sicolo con supplimento.... Un soldo, per comprarmi un sigaro....
VII.
Il secondo figliuolo di Teresa, un altro maschio, nacque un anno dopo il primo, tanto che tutti dicevano agli sposi: «Si vede che non perdete tempo!» Se al primo parto la duchessa non aveva sofferto, di quest’altro quasi non s’accorse: degno premio della purezza dei suoi costumi. La cerimonia del battesimo, questa volta, fu modesta, un po’ perchè era nato un cadetto, il baroncino, un po’ per un’altra ragione dispiacevole. Grattandosi un giorno sotto la nuca, in mezzo alle spalle, per un forte prurito, il principe aveva calcato le ugne sino a farsi un po’ di sangue. Lì per lì non ci aveva badato, ma dopo qualche tempo gli si formò, nel punto maltrattato, una specie di bottone che crebbe fino a impacciarlo nei movimenti e ad impedirgli di star supino nel letto. Tutti attribuirono il fatto all’eccessivo grattamento; nondimeno, siccome l’incomodo non andava via, fu necessità chiamare un chirurgo. Il dottore confermò che era una cosa da nulla, ma disse che senza una piccola incisione non sarebbe guarita. Il principe all’annunzio dell’operazione impallidì, rifiutando di sottoporvisi; ma giusto dopo il parto di Teresa quel tumoretto era cresciuto ancora, dandogli tanto fastidio che egli aveva consentito a lasciarselo tagliare. L’operazioncella durò più che non si credesse e il principe dovè restare molti giorni in casa; pertanto il battesimo del baroncino di Filici fu celebrato senza pompa. Il sindaco Consalvo fece da compare; da Augusta venne per assistere alla ceri-