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I Vicerè | 617 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Vicerè.djvu{{padleft:619|3|0]]soli ricevimenti, fissando la propria abitazione al secondo piano. Con la madrigna non aveva quasi nessun rapporto; facevano tavola separata perchè desinavano a ore diverse, ciascuno aveva le proprie persone di servizio e la propria carrozza. Si vedevano di tanto in tanto per le necessità dell’amministrazione. Consalvo non sapeva nulla dello stato della casa, mentre la principessa ne era a giorno; quindi, se l’amministratore chiedeva ordini o schiarimenti, egli lasciava dire alla madrigna. Non solamente si sentiva attirato dagli affari pubblici più che dai suoi proprii, ma giudicava che non valesse la pena di occuparsi di questi ultimi finchè le proprietà restavano indivise.
La divisione fu cominciata al ritorno dei Radalì. Le due duchesse erano interamente rimesse in salute: la suocera pareva ancora più vecchia e Teresa era incinta. Tutti gli articoli del contratto furono stabiliti di comune accordo, con lo stesso disinteresse di cui avevano dato prova in principio. Teresa volle che tutti i feudi storici restassero al fratello, contentandosi delle proprietà di fresco acquistate, delle rendite, dei capitali, dei crediti diversi. In cambio, Consalvo volle che di questa differenza tutta morale fosse tenuto conto nella valutazione delle terre. La principessa, rinunziando al palazzo, prese le tenute di Gibilfemi e il podere dell’Oleastro, che valevano il doppio.
Consalvo, durante le trattative, era andato quasi tutti i giorni dalla sorella. Continuò nell’abitudine presa anche dopo. In fin dei conti egli doveva esserle grato della rinunzia che aveva raddoppiato, da un quarto alla metà, la sua parte. Ma, nonostante questa specie di dovere, nonostante la tristezza del lutto, egli riusciva difficilmente ad astenersi dal punzecchiar la sorella per la fervente, la crescente sua devozione. Adesso il Vicario, il confessore, le suore di carità parevano domiciliati in casa di lei. Le nuove chiese della Madonna della Salette e della Mercè, i miracoli di Loordes e di Valle di Pompei, l’opera dei missionarii erano argomento di