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6 | I Vicerè |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I Vicerè.djvu{{padleft:8|3|0]]già circondavano la carrozzella, si segnavano udendo il cocchiere narrare, interrottamente:
― La principessa... morta d’un colpo... Stamattina, mentre lavavo la carrozza...
― Gesù!... Gesù!...
― Ordine d’attaccare... il signor Marco che correva su e giù... il Vicario e i vicini... appena il tempo di far la via...
― Gesù! Gesù!... Ma come?... Se stava meglio?... E il signor Marco?... Senza mandare avviso?
― Che so io?... Io non ho visto niente; m’hanno chiamato... Iersera dice che stava bene...
― E senza nessuno dei suoi figli!... In mano di estranei!... Malata, era malata; però, così a un tratto?...
Ma una vociata, dall’alto dello scalone, interruppe subitamente il cicaleccio:
― Pasquale!... Pasquale!...
― Ehi, Baldassarre?
― Un cavallo fresco, in un salto!...
― Subito, corro...
Intanto che cocchieri e famigli lavoravano a staccare il cavallo sudato e ansimante e ad attaccarne un altro, tutta la servitù s’era raccolta nel cortile, commentava la notizia, la comunicava agli scritturali dell’amministrazione che s’affacciavano dalle finestrelle del primo piano, o scendevano anch’essi giù addirittura.
― Che disgrazia!... Par di sognare!... Chi se l’aspettava, così?...
E specialmente le donne lamentavano:
― Senza nessuno dei suoi figli!... Non aver tempo di chiamare i figli!...
― Il portone?... Perchè non chiudete il portone? ― ingiunse Salemi, con la penna ancora all’orecchio.
Ma il portinaio che aveva finalmente affidato alla moglie il piccolino e cominciava a capire qualcosa, guardava in giro i compagni:
― Ho da chiudere?... E don Baldassarre?
― Sst!... Sst!...
― Che c’è?