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44 | i precursori di c. lombroso |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I precursori di Lombroso.djvu{{padleft:48|3|0]]esamina lo sviluppo degli studi fisionomici nel medioevo.
L’astrologia, dice il Bianchi, venne introdotta in Roma al tempo delle conquiste nell’oriente per opera di Greci e Caldei e con varia fortuna or protetta ed or condannata dagli Imperatori.
Roma era del resto un terreno adatto, poichè la divinazione vi era consacrata dalla religione e dagli usi, cogli oracoli, cogli auguri, con la superstizione sotto cento forme svariate, accettata dalla totalità del popolo, dal filosofo allo schiavo. Il medioevo non potè che accrescere fede alle pratiche divinatorie e troviamo infatti l’astrologo essere consigliere e talora padrone del tiranno. E malgrado le opposizioni dei teologi e dei Pontefici, che loro lanciavano scomuniche, gli astrologi, s’introdussero nell’insegnamento ufficiale nelle Università, e vennero protetti e beneficati dai Signori e dai Principi.
Il Bianchi così riassume l’evoluzione dell’Astrologia: “L’uomo, dicono gli astrologi, è centro e scopo della creazione onde a lui si riferisce ogni cosa creata; e se, come è certo, il sole e le altre stelle influiscono sulle stagioni, sulla vegetazione, sugli animali, quanto più non devono influire sull’uomo prediletto fra le creature?
Le storie, dicono gli astrologi, ed il consenso dei filosofi antichi, si accordano nel riconoscere una analogia fra gli anni della vita ed i gradi percorsi da ciascun segno sull’eclittica. Per iscoprirla vuolsi accertare l’effetto degli astri sopra le varie cose naturali, ed i composti dei moti,