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g. b. della porta e g. grataroli 65

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I precursori di Lombroso.djvu{{padleft:69|3|0]]Il Cap. IX, del libro II, tratta del volto e qui fa della vera fisionomica artistica analizzando l’azione mimica delle passioni.

“Del volto. — A figurar il volto concorrono tutte le parti: gli occhi, la fronte, il naso, ecc. Il volto è veramente testimonio e dimostratore della nostra coscienza. Esso rappresenta le passioni, perchè quando l’animo sta allegro esso è sereno, mesto esso è malinconico e perturbato, se irato è livido e sparso di sangue, e pazzo, e pieno di furia. Cicerone dice a Pisone: Non mi hanno ingannato gli occhi tuoi ed il tuo volto che è un tacito parlar della mente. Il volto è specchio della mente. Il volto femminile nell’uomo lo dimostra effeminato, il viril nella femmina, mostra femmina virile, come d’Atalanta narra Eliano„.

“L’allegrezza si conosce principalmente nella fronte liscia e spiegata, negli occhi sereni, la faccia rossa e grassa„. Il volto umile e dimesso che par che pianga, troverai in coloro che si dolgono sempre delle avversità e disgrazie della fortuna, e son quelli che ragionando hanno una voce querula e sono odiosi alle genti. Ci fa pur passare in rassegna volti vili e leggiadri, austeri, crudeli ed una fantasmagoria di filosofi, sapienti, re, principi, capitani, per esemplificazione delle sue affermazioni. Sotto il titolo di Faccia, considera il Della Porta la zona mimica, orale e le guancie. Esamina la faccia molto grande degli uomini pigri, quella molto piccola dell’uomo che ha animo vile: “Chi ha la faccia magra e cir-

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