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il miscuglio dei colori sulla retina 237

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I principii scientifici del divisionismo.pdf{{padleft:251|3|0]]lire se avvenga o no il miscuglio che desidera per una data distanza.

Ciò è subordinato a troppe circostanze perchè sia altri che l’esperimentatore stesso a stabilire i proprî contrasti ed il meccanismo d’adattamento dei colori, non risultando l’effetto per i tratti o i punti, ma per le entità di colori posti in contrasto.

Una tinta condotta senza impasti o velature di alcuna sorta, ma scrupolosamente a tratti o punti può esser la meno piacevole di questo mondo; i toni ricavati da uno che ha inteso perfettamente su che si fonda la vibrazione luminosa dei colori possono appartenere alle più dissonanti associazioni di tinte che si siano mai vedute su di una tela; ma tutto ciò è fuori dell'argomento del contrasto, i cui principi rimangono anche se per disavventura dell’arte fossero soltanto i più cattivi pittori che potessero penetrare in così evidenti questioni d'interesse pratico, e la cui forza non istà nell’ insegnare il modo di fare più bello, ma fare più luminoso.

Evidentemente l’effetto dell'accostamento di due colori sarà proporzionato all'effetto delle luci reali di quanto si sarà posto attenzione nel rendere i due colori più consimili alle luci spettrali. Indipendentemente però da questa condizione l’influenza reciproca dei colori posti in contatto così stretto avviene sempre, quali si siano i colori adoperati, ed è anche facile concepire come l’arbitrario uso di questo principio trascini ad effetti imprevedibili ed uscenti da ogni analogia col vero, salvo però sempre la conseguenza inevitabile che il colore risultante pel nostro occhio dall’accostamento per piccole coppie è un’addizione di luce e non il prodotto dell’assorbimento che avviene riunendo due colori col mezzo dell’impasto, epperciò un risultato nel quale la vibrazione particolare della luce deve

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