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CAPITOLO XIV. 275

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|I promessi sposi (1840).djvu{{padleft:281|3|0]]giorno si saprà; e allora... Ma qui vedo un’insegna d’osteria; e, in fede mia, non ho voglia d’andar più lontano. ”



“ No, no! venite dov’ho detto io, che c’è poco, ” disse la guida: “ qui non istareste bene. ”

“ Eh, sì; ” rispose il giovine: “ non sono un signorino avvezzo a star nel cotone: qualcosa alla buona da mettere in castello, e un saccone, mi basta: quel che mi preme è di trovar presto l’uno e l’altro. Alla provvidenza! ”! Ed entrò in un usciaccio, sopra il quale pendeva l’insegna della luna piena. “ Bene; vi condurrò qui, giacchè vi piace così, ” disse lo sconosciuto; e gli andò dietro.

“ Non occorre che v’incomodiate di più, ” rispose Renzo. - “ Però, ” soggiunse, “ se venite a bere un bicchiere con me, mi fate piacere. ”

“ Accetterò le vostre grazie, ” rispose colui; e andò, come più pratico del luogo, innanzi a Renzo, per un cortiletto; s’accostò

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