Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
PROVIDENTIA AUGUSTI VERE PONTIFICIS VIRTUS ROMANA QUID NON DOMET? SUB IUGO ECCE RAPIDUS ET DANUBIUS.
Questo ponte fu poi rovinato da Adriano acciocchè i Barbari non potessero passare a danni delle provincie Romane e i suoi pilastri si vedono ancora in mezzo del fiume. Ma conciosiache di quanti ponti io abbia veduto, mi pare il più bello, ed il più degno di considerazione si per la fortezza, come per il suo compartimento, quello, che è a Rimino Città della Flaminia, fatto edificare, per quel ch’io credo; da Augusto Cesare; ho posto di lui i disegni, i quali sono quelli, che seguono. Egli è diviso in cinque archi, i tre di mezzo sono eguali, di larghezza di uenticinque piedi; ed i due accanto le ripe sono minori, cioè larghi solo uenti piedi: sono tutti questi archi di mezzo circulo, ed il lor modeno è per la decima parte della luce de’ maggiori e per l’ottava parte della luce de’ minori. I Pilastri sono grossi poco meno della metà della luce degli archi maggiori. L’Angolo de’ speroni, che tagliano l’acqua, è retto, il che ho osservato che fecero gli antichi in tutti i ponti, perchè egli è molto più forte dell’acuto e però manco esposto a esser rovinato dagli arbori, over da altra materia, che uenisse portata all’ingiù dal fiume. Al diritto de’ pilastri nei lati del ponte sono alcuni tabernacoli, ne’ quali anticamente dovevano esser statue: sopra questi tabernacoli per la lunghezza del ponte v’è una cornice, la quale ancora che sia schietta, fa però un bellissimo ornamento a tutta l’opera.
A, È la detta cornice che è sopra i tabernacoli per la lunghezza del ponte. B, È la superficie dell’acqua. C, È il fondo del fiume. D, Sono piedi dieci, con i quali è misurato questo ponte.