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pietre vive grandissime incatenate insieme con arpesi e con chiodi di ferro, o di metallo; e s’intonicheranno poi dall’una e dall’altra parte di pietra cotta: perchè così facendo l’umidità della pietra uiva non le renderà mal sane, ne perderanno della lor sicurezza. Si devono ancora far gli andidi lor intorno e le stanze dei custodi appresso, acciocchè si possa sentir facilmente s’alcuna cosa i pregioni machineranno. oltre l’erario e le pregioni deve congiognersi alla piazza, la Curia la quale è il luogo, dove si rauna il senato a consultar delle cose dello stato. Questa deve farsi di quella grandezza, che parrà richieder la dignità e moltitudine de’ cittadini; e s’ella sarà quadrata, quanto avrà di larghezza aggiognendovi la metà, si farà l’altezza. Ma se la sua forma sara piu lunga, che larga, si porrà insieme la lunghezza e la larghezza e di tutta la summa si piglierà la metà e si darà all’altezza sin sotto la travatura. Al mezzo dell’altezza si devono far cornicioni intorno a i muri, i quali sportino in fuori: acciocchè la uoce di quelli, che disputeranno; non si dilati nell’altezza della Curia, ma rebuttata in dietro meglio pervenga all’orecchie degli auditori. Nella parte volta alla più calda regione del Cielo accanto la piazza, si farà la Basilica, cioè il luogo dove si rende Giustizia e dove concorre gran parte del popolo, ed uomini da faccende; della quale tratterò particolarmente, poi che averò detto come i Greci e come i Latini facevano le lor piazze e di ciascuna avrò posto i disegni.

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