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66 | TEOCRITO |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Idilli di Teocrito (Romagnoli).djvu{{padleft:107|3|0]]
TEOCRITO
dove Milone il bello sospinge il suo pie’. Ma se parte,
inaridisce qui la greggia o la pastura.
I
DAFNI
È primavera per tutto, per tutto son prati, per tutto
gonfia le mamme il latte, il lattonzolo cresce,
dove la Nàiade bella s’avanza. Se poi s’allontana,
si fan sùbito i bovi più tristi, e chi li nutre.
MENALCA
O delle candide capre signore, ove il bosco è più cupo
volgiti, capro, e voi, sime caprette, all’acque:
quivi ei dimora. Tu, capro, li recati, e digli: «Milone.
Pròteo, sebbene Nuiine, pasturava le foche».
Mancano due distici.
MENALCA
Deh!, non m’avvenga tenere di Pèlope il suolo, e i talenti
di Creso, e non al corso lasciarmi addietro i venti;
ma sotto questa rupe cantar, fra le braccia te avendo,
vedendo il gregge al pascolo, ed il mar di Sicilia.
DAFNI
Grande iattura è per gli alberi il verno, pei rivi l’arsura,
per gli uccelli i laccioli, per le belve le reti,
per l’uomo il desiderio di tenera vergine. Oh padre
Giove, non io solo amo! Tu pure ami le donne!