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Dafni, l’agreste intona canzone; e comincia tu pure,
Dafni: comincia tu, tu segui, Menalca: i vitelli
sotto le vacche, sotto le manze cacciando i torelli,
e tutti quanti vadano al pascolo, ed errin fra 1 erbe,
senza sbandarsi. E tu intona l’agreste canzone,
e a te, canto per canto, Menalca la replica dia.
DAFNI
Ha la vitella voce soave, soave la manza,
soave la zampogna, soave il bifolco, ed io stesso.
E presso all’acque ho un fresco giaciglio, e di bianche giovenche
sopra s’ammucchiano pelli fulgenti, che giù da un’eccelsa
rupe, mentre esse brucavan corbezzoli, scosse Libeccio.
E tanto io dell’Estate che brucia mi prendo pensiero,
quanto i ragazzi d’udire, se parlano il padre o la madre.

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