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IDILLIO XXII
155 POLLUCE Non lasceresti, brav’òmo, neppur che bevessi quest’acqua? AMICO Se i labbri schiusi t’arda la sete, da te lo vedrai. POLLUCE Quanto denaro vuoi, che compenso per cedere? Dillo. AMICO Piantarti a tu per tu contro un uomo, e venire alle mani. POLLUCE Pugni vibrando, e coi piedi battendo Io stinco? lo son pronto. Amico Coi pugni; e risparmiare non devi risorsa dell’arte. POLLUCE L’uomo dov’è, con cui provar debbo le mani ed il cesto? Amico Presso lo vedi; né alcuno chiamarlo potrà femminetta. POLLUCE
Ed anche il premio è pronto, per cui ci dobbiamo azzuffare?
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